A cosa può servire la letteratura
se non aiuta a vivere?Jean Sulivan
se non aiuta a vivere?Jean Sulivan
Si è concluso ieri, 13 marzo 2019,
il nono corso di scrittura promosso dall'associazione Partecipalermo e da me guidato.
Un gruppo numeroso: oltre venti
persone che non conoscevo, più una decina di partecipanti a precedenti gruppi,
che hanno scelto di partecipare da uditori (ieri parecchi assenti, purtroppo...).
Attenzione al linguaggio: questo è stato ancora una volta il dinamismo dell'attività proposta, così come sperimentare la scrittura come strumento privilegiato per fare esperienza del peso delle parole e del ruolo che esse hanno nelle relazioni umane.
Attenzione al linguaggio: questo è stato ancora una volta il dinamismo dell'attività proposta, così come sperimentare la scrittura come strumento privilegiato per fare esperienza del peso delle parole e del ruolo che esse hanno nelle relazioni umane.
Diversi i registri suggeriti e
numerose le esercitazioni praticate, elaborate anche attraverso un gruppo facebook,
denominato “parole intrecciate” che,
come sempre, si è rivelato strumento utilissimo per dilatare i nostri tempi di scrittura
ben oltre le ore degli incontri previsti e per potere approfondire tematiche e
sperimentazioni. E conoscenza non superficiale tra i partecipanti.
Che il linguaggio sia abusato e
stantio è risaputo, ma forse è proficuo accrescere la consapevolezza che
ciascuno può prendersene cura, ogni giorno, partecipando così ad un recupero
del ruolo identitario della parola, che è quello della comunicazione profonda e
creativa.
Una scommessa, una possibilità,
un impegno. Anche in quest’ambito a ciascuno è dato di poter «fare qualcosa, ciascuno come può e come sa»,
sperando di contribuire all’umanizzazione dei propri incontri, dialoghi,
relazioni…
Abbiamo iniziato il nostro corso
il 30 gennaio e all'inizio, in molti, c’era solo il desiderio di scrivere, di migliorare
le proprie competenze… Poi pian piano si è cominciato a costituire un gruppo di
persone capace di attenzione anche per la scrittura degli altri, interessato a mondi
interiori sconosciuti e da esplorare. Abbiamo sperimentato una scrittura non
solo e non sempre rinchiusa nella propria storia personale, ma intuita come una
finestra su innumerevoli altri ignoti universi…
Già, perché ha consistenza e ci
sostiene nel nostro personale cammino solo «solo
ciò che germina nel profondo» (Jean Sulivan). E la scrittura consente alla parte viscerale del nostro essere di
venir fuori... almeno in parte.
Maturare, attraverso la scrittura,
il desiderio e la scelta di non servirsi di parole fotocopiate, logore e
anonime, ma avere la consapevolezza e maturare la responsabilità che le nostre parole sono rivolte ad un tu,
a tanti tu, a possibili “noi”… e che migliorando le relazioni sociali, possiamo
partecipare, nel poco o nel molto, ad un modo nuovo di abitare la nostra città,
di dar forma alla nostra personale storia.
Tra le esercitazioni svolte, ho
curato la raccolta di brevi racconti elaborati attraverso la contaminazione di
brani elaborati da altri “compagni”, così da sollecitare la lettura, il
confronto e verificare le connessioni tra le scritture e i loro autori.
Ho scelto di applicare, in ambito di scrittura, l'importante insegnamento di Manifesta12 che, con il Giardino Planetario, ha risvegliato la memoria della più profonda identità della nostra città: uno straordinario e millenario spazio di incroci, intrecci e contaminazioni, verificando concretamente come, le connessioni, talvolta faticose perché imprevedibili, possano essere fonte di "visione" e di "creazione" di nuovi ed entusiasmanti percorsi.
Ho preparato un ebook sfogliabile con i venti testi che sono stati elaborati, ciascuno con un’immagine scelta da ciascuno degli autori, un segno concreto e condivisibile del nostro percorso, dove tutti coloro che lo hanno desiderato hanno avuto il loro spazio e la possibilità di essere protagonisti di una “scrittura partecipata”. Poco importa il risultato, ma è stata una sfida per abbattere l'individualismo, un pericoloso componente della scrittura e, visionando la raccolta, possiamo dire di aver vinto la scommessa e raggiunto l'obiettivo di un percorso insieme personale e condiviso.
Ho scelto di applicare, in ambito di scrittura, l'importante insegnamento di Manifesta12 che, con il Giardino Planetario, ha risvegliato la memoria della più profonda identità della nostra città: uno straordinario e millenario spazio di incroci, intrecci e contaminazioni, verificando concretamente come, le connessioni, talvolta faticose perché imprevedibili, possano essere fonte di "visione" e di "creazione" di nuovi ed entusiasmanti percorsi.
Ho preparato un ebook sfogliabile con i venti testi che sono stati elaborati, ciascuno con un’immagine scelta da ciascuno degli autori, un segno concreto e condivisibile del nostro percorso, dove tutti coloro che lo hanno desiderato hanno avuto il loro spazio e la possibilità di essere protagonisti di una “scrittura partecipata”. Poco importa il risultato, ma è stata una sfida per abbattere l'individualismo, un pericoloso componente della scrittura e, visionando la raccolta, possiamo dire di aver vinto la scommessa e raggiunto l'obiettivo di un percorso insieme personale e condiviso.
Abbiamo concluso il corso con un
momento festoso, per sperimentare concretamente che ogni attività, scrittura
compresa, deve riguardare tutta la persona, ovviamente con modalità e intensità
variegate. Non è mai bene assolutizzare qualcosa, neppure un “bene” come la
scrittura.
Un grande grazie pertanto a chi ieri ha
contribuito, con semplicità, oltre che con la presenza, anche in modo “materiale”:
fiori, torta, contributo per l'associazione, scatti fotografici… e sorrisi!
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A conclusione di questo percorso,
il mio grazie a tutti voi che avete partecipato: grazie per l’attenzione dimostrata, per il dono
delle vostre parole, delle vostre scritture e della vostra presenza.
Se il corso è stato un’esperienza positiva, questo si è realizzato grazie a ciascuno di voi, perché anche una brava guida, un’insegnante/insognante (pur con un’esperienza mezzo secolare 😊) ben poco può fare senza una classe attenta e diligente come la vostra.
Col corso abbiamo abbozzato l’inizio di un per-corso che, mi auguro, possa proseguire con altre e sempre nuove modalità.
Vi abbraccio, tutti e ciascuno, e vi ringrazio per avermi regalato questa nuova indimenticabile SCRITTENZA (scrittura-esperienza, per i non addetti ai lavori... 😊).
malb
Se il corso è stato un’esperienza positiva, questo si è realizzato grazie a ciascuno di voi, perché anche una brava guida, un’insegnante/insognante (pur con un’esperienza mezzo secolare 😊) ben poco può fare senza una classe attenta e diligente come la vostra.
Col corso abbiamo abbozzato l’inizio di un per-corso che, mi auguro, possa proseguire con altre e sempre nuove modalità.
Vi abbraccio, tutti e ciascuno, e vi ringrazio per avermi regalato questa nuova indimenticabile SCRITTENZA (scrittura-esperienza, per i non addetti ai lavori... 😊).
malb